sabato 24 dicembre 2016

Natale

Natale 2001

Polvere di cemento precipita su se stessa.

Polvere di paura piega le gambe.

Polvere di rabbia soffoca la gola.

Polvere di tristezza acceca lo sguardo.

Il vento di guerra scompiglia la coscienza.

E’ Natale.

Rinasce un Bambino. Ne muoiono Tanti.

venerdì 2 dicembre 2016

Le piacerebbe essere chiamata Gela?

Anche oggi nel presentarmi hanno di nuovo cambiato il mio nome.
Niente di nuovo. Ormai ci ho fatto il callo.
Da piccola mia cugina mi chiamava Cangala e io che ero più piccola di dieci mesi la chiamavo Dighe Dighe e tra noi è rimasta l'abitudine di chiamarci ancora così.
Da grande, decisi prima che storpiassero il mio nome, di creare il diminutivo usando le ultime tre lettere del mio nome. Ela.
Feci contenti tutti.
Ma ogni tanto sento chiamarmi Maria Angela oppure Angela e scusatemi ma Angela non lo sopporto. Mi scuso con tutte le Angele, ma non lo sopporto proprio.
Stasera mi è tornato in mente un episodio di qualche tempo fa e ci rido ancora.
Usciamo da un ristorante, incrocio una conoscente che mi saluta con un bel ciao Angela!
Ed io Arcangela mi chiamo Arcangela.
E' uguale, interviene l'amica, io mi chiamo Angela.
No, rispondo io, non è uguale.
Le piacerebbe essere chiamata Gela?

giovedì 10 novembre 2016

Grazia meravigliosa ...

John Newton era un mercante di schiavi: commerciava migliaia di uomini, donne e bambini dall'Africa ai blocchi d'asta.

Nel 1748 una violenta tempesta minacciò di affondare la sua nave, lui cadde in ginocchio e pregò Dio in cerca di misericordia. Fu in quella notte che John Newton percepì l'esistenza di un Dio
Nel corso dei secoli, Amazing Grace è stata cantata da entrambi gli schieramenti in lotta durante la guerra civile americana e utilizzato come requiem dagli indiani Cherokee sul 'Sentiero delle lacrime'. I manifestanti per i diritti civili la cantavano con aria di sfida durante le marce per la libertà e in quel torrido giorno di agosto quando Martin L. King condivise il suo sogno.

Amazing Grace ha risuonato quando Nelson Mandela è stato liberato dalla prigione e quando si è sgretolato il muro di Berlino.

L'11 settembre, Amazing Grace, è stata cantata per confortare un mondo in lutto. È stata cantata dopo l'uragano Katrina facendo rivivere lo spirito di una città in rovina.

domenica 30 ottobre 2016

Vada ...

Lo so sono fatta male. Lo so e lo riconosco.
Stamani non ce l’ho fatta.
Sono al bar a prendere il caffè. Si avvicina la solita che vuole attaccare discorso; ma io non ho voglia, questa terra che scuote e non vuole smettere mi preoccupa.
La solita insiste ed io annuisco. In silenzio.
La solita non demorde e con lo sguardo nel vuoto esordisce con: via andrò a fare una giratina e poi torno a casa.
Che noia stare in casa.
Non ci ho visto più.
SIGNORA, IN QUESTO MOMENTO A POCHI PASSI DA NOI, CI SONO FAMIGLIE INTERE CHE PAGHEREBBERO ORO PER ANNOIARSI IN CASA PROPRIA.
VADA A FARE LA SUA GIRATA VADA.

domenica 16 ottobre 2016

Forever Young - Bob Dylan - sung by Joan Baez

PER SEMPRE GIOVANE
Possa Dio benedirti e proteggerti sempre
possano tutti i tuoi desideri diventare realtà
possa tu sempre fare qualcosa per gli altri
e lasciare che gli altri facciano qualcosa per te
possa tu costruire una scala verso le stelle
e salirne ogni gradino
possa tu restare per sempre giovane
per sempre giovane per sempre giovane
possa tu restare per sempre giovane
Possa tu crescere per essere giusto
possa tu crescere per essere sincero
possa tu conoscere sempre la verità
e vedere le luci che ti circondano
possa tu essere sempre coraggioso
stare eretto e forte
e possa tu restare per sempre giovane
per sempre giovane per sempre giovane
possa tu restare per sempre giovane
Possano le tue mani essere sempre occupate
possa il tuo piede essere sempre svelto
possa tu avere delle forti fondamenta
quando i venti del cambiamento soffiano
possa il tuo cuore essere sempre gioioso
possa la tua canzone essere sempre cantata
possa tu restare per sempre giovane
per sempre giovane per sempre giovane
possa tu restare per sempre giovane



venerdì 7 ottobre 2016

...

La morte non esiste, figlia. La gente muore solo quando viene dimenticata” mi spiegò mia madre poco prima di andarsene.
“Se saprai ricordarmi, sarò sempre con te”.

Isabel Allende


A voi che siete lassù ...

martedì 23 agosto 2016

Mah ...

Io personalmente non ci capisco più niente. Chi è contro chi.

L'unica cosa che vedo è una scia di sangue innocente.

martedì 19 luglio 2016

Mah ...

E ancora mah ...

venerdì 10 giugno 2016

Ad ieri 58 morte ammazzate ...

Non ci voglio pensare, 58 dall'inizio dell'anno ...
Come cresceranno i figli di queste donne?
Come vivranno da ora in poi le mamme di queste donne?
Meglio restare da sole, che fidarsi di questi mezzi uomini ...

Dighe ce l'hai fatta!



lunedì 23 maggio 2016

Ovunque tu sia - Buon compleanno Terry -

Mi ricordo quando mi chiedesti di chiamarmi sorellina del cuore. Certo, ti dissi e mi regalasti la collana che non ho più levata.


Fino al famoso 23 maggio 2013, il tuo compleanno. Insieme in una pausa ...


sabato 30 aprile 2016

Forza Dighe Dighe



E domani, torni a casa. Comincia un nuovo percorso. Forza Dighe!

Ventunomaggioduemilasedici

sabato 23 aprile 2016

Già ...

Esperienza umana: imparare a dire addio a ciò che amiamo.

domenica 10 aprile 2016

Non mettete l’olio al cancello – (parte del racconto) di Brunella Gasperini



...

Allora, finalmente, ogni affanno e ogni rimpianto scompare, e c’è soltanto amore: triste e infinito e puro. Grazie, miei cari. Tante e tante stelle cadranno ancora per voi. Ma le mie stelle cadenti saranno sempre lì – vive – dentro di voi: ricordo, certezza e rifugio, sempre.
“Hai capito, finalmente” dice la Voce che mi accompagna, e il grande Volto d’aria mi sorride. “Sei come noi, adesso.”
Sì, sono come Loro, adesso: e il faticoso cammino di ritorno diventa un largo, pacato volo attraverso il cielo. Tutto è grande, immutabile e sereno: anche il mio cuore.

...

venerdì 8 aprile 2016

Rosetta Loy

Non ho mai letto niente di Rosetta Loy.

Oggi l'ho ascoltata a Pane Quotidiano e mi ha commossa.

Comprerò il suo ultimo libro che si intitola Forse.



http://www.treccani.it/enciclopedia/rosetta-loy/

sabato 19 marzo 2016

San Giuseppe - Festa del papà

Non ho voglia di dire nulla su questa festa. Dovrei scrivere un libro. Di una cosa sono felice, che ciò che di importante dovevo dire a mio padre e ciò che potevo fare l'ho fatto. Questo conta. L'aver dato e l'aver perdonato.

Miriam Messina

sabato 12 marzo 2016

Un ricordo dell'Uomo delle noci



R. ha salito e sceso quelle scale per quarantanni, senza pesi, con la spesa settimanale, con le bombole del gas, correndo di corsa al lavoro, salendo di corsa per il freddo. R. conosceva a memoria la sua strada, il suo portone, il suo campanello, le sue scale la sua porta di casa.

Poi è arrivato l'ascensore. Devi pigiare lo zero per uscire, devi pigiare il tre per tornare a casa.

Cos'è lo zero e cos'è il tre?

R. non ricorda a che piano sta, scende e risale per molte volte quei maledetti scalini, le ginocchia tremano, fanno male, sale la paura, il panico, la rabbia.

Fermati R. ci sono io, fermati. Vieni con me. Non ascoltare chi ti dice, ma come non ti ricordi. Fermati. Affidati a me. Sali con me in ascensore. Non ti arrabbiare. Capita anche a me di scordare le cose.

Dimenticherò questo episodio. Lo voglio dimenticare. Lo dimenticherai anche tu.

Fermati e fatti abbracciare. Sei a casa. Non le ascoltare. Hanno paura anche loro. Ma non per te, per loro.

Io non ho paura.



Ai giardini, quando ancora camminavi ...

giovedì 10 marzo 2016

L'uomo delle noci

L’uomo delle noci

Schiacciavi le noci con un colpo e via, e dividevi con chi era intorno a te i gherigli perfettamente integri, avevi la forza di chi aveva dovuto fare una promessa, senza sapere le conseguenze che questa avrebbe portato a tutta la tua famiglia ma in particolare a te.

Tenevi dentro di te tutto il tuo malessere, che andavi a sfogare dormendo.
Nessuno ha mai capito, che quel tuo “bona ugo, vado nel pian del penna” era un ritirarsi dal mondo.
Una sera, avevi uno sguardo strano, assente, ti raggiunsi in camera, mi dicesti burbero ma con il sorriso negl’occhi: icchè tu voi?
Non mi feci tanti scrupoli, e ti chiesi cosa c’è che non va?
Scrollasti le spalle e mi rispondesti, con un va 'ia va 'ia, non ho voglia di parlare. E io mi misi a sedere, in silenzio aspettando che nel buio, tu cominciassi a dire qualcosa.
Aspettai tanto, poi cominciasti a parlare, come un fiume e come un fiume piangevi.
Piangevi e finalmente tirasti fuori tutta la tua amarezza e delusione.

Ti promisi di non dire niente e tu mi chiedesti di aiutarti a scrivere una lettera. Quando vuoi, ti risposi.

Quello che sospettavo, purtroppo veniva confermato. Ma non ci potevo fare niente. E con il tempo tutto è andato via via a rotoli.

Ti sei affidato a me come un bambino, mi chiamavi la tua carabiniera.
Non scorderò mai quella tenera carezza sulla testa e l'orgoglio di presentarmi con un: dove non c'è andrebbe messa.

Ti voglio ricordare così, come l’uomo delle noci.

giovedì 3 marzo 2016

tremarzoduemilasedici

Sono diciotto anni che sei dall'altra parte!

Buon complecielo fratello mio.

martedì 1 marzo 2016

giovedì 14 gennaio 2016

Cosa dovrei scrivere?

Le mie inquietudini? No.
Le mie speranze? No.
Quello che succede intorno a me. No.

Un tuffo nel passato. Si.

E allora cerco una filastrocca che mi cantava Nonna Bianca, tenendomi sulle ginocchia e buttandomi giù ad ogni strofa.


Staccia buratta,
gattino della gatta;
la gatta va al mulino,
a far lo stiacciatino,
col pepe,
col sale,
con la pipì del cane.